Mercato Lorenteggio
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“(…) I quartieri non sono tutti uguali. Anche quelli più marginali, in cui è più difficile vivere. Ci possono essere meccanismi simili all’opera, ma il loro modo di combinarsi è sempre unico. Un po’ come le persone. A volte le si guarda e si ha la tentazione di bollarle ed etichettarle, soprattutto quando sono più in difficoltà. Le persone, tuttavia, sono sempre uniche, ognuna con la sua storia e la sua biografia. Ciascuno con i suoi punti di forza, le proprie competenze e la propria vocazione. Così è anche per i quartieri: ogni quartiere ha la sua traiettoria, le sue fatiche e le sue durezze, di fronte a cui non chiudiamo certo gli occhi. Ha anche le sue risorse, però: dei potenziali da esprimere, delle capacità radicate nella sua storia. Ogni quartiere è diverso, fa da sé.”
Giambattista Armelloni,
presidente Acli Lombardia, nella prefazione di ‘Ai margini dello sviluppo urbano’, Rossana Torri e Tommaso Vitale [a cura di], Milano 2009.
Nessuno meglio di noi, che ci lavoriamo e ci viviamo da decenni, sa che il Giambellino ha una sua personalità precisa, fatta di eccessi (in bene e in male), di anticonformismi e sperimentazioni, di disastri sociali e grandi aperture. Del Cerutti Gino e delle case con la piscina; di famose bische a cielo aperto, in cui transitavano i nomi più famosi della mala milanese, e immaginifiche fughe in avanti sociopolitiche, confessionali e culturali; di via Odazio ‘piazza di spaccio più grande d’Europa’ ma anche della nascita dal basso, dalla comunità, di risposte a grandi problemi che si sono rivelate spesso anticipatrici. No, il Giambellino non è un quartiere come un altro, non lo è mai stato.
La sua traiettoria, è vero, negli ultimi anni è apparsa discendente. Per lo stato di abbandono dei nostri quartieri popolari, forse quelli in cui a Milano si è intervenuti meno a conservare un patrimonio che poi è la dignità delle persone che ci abitano. Perché le fabbriche storiche sul naviglio – per nutrire le quali il quartiere era nato e che ne formavano l’identità – non ci sono più, e con loro si è perso un luogo di convivenza e una cultura che permise di superare le diverse provenienze.
Anni fa, in tempi di maggiore partecipazione e uso del territorio, il quartiere era segnato e arricchito dalla contiguità dei grandi quartieri popolari con insediamenti diversi, di ceto medio e medioalto, facilitati dalla relativa vicinanza del centro e della metropolitana. Nei luoghi di incontro (scuole, parrocchie, sezioni, negozi..) si mischiavano culture, linguaggi, problemi e risorse, fino a far diventare il Giambellino la zona di Milano più ricca di associazioni, gruppi, iniziative formali e informali. Oggi, in tempi segnati dal ripiegamento, dalla precarietà e dalla frammentazione, la stessa caratteristica rende il nostro Quartiere luogo di contrasti e conflitti che si sentono più che altrove. Più ancora dei problemi pratici che vive il Giambellino (la casa, la povertà, la condizione degli anziani e dei giovani, le difficoltà dell’integrazione delle culture) è questa difficoltà di comunicazione che genera isolamento e solitudine la vera pietra al collo di chi ci vive.
Ma anche in questo panorama, ogni volta che abbiamo cercato di affrontare un problema, abbiamo scoperto che decine di persone e gruppi erano già in campo, a tessere con esili fili reti di salvataggio, a fare il possibile. Per alcuni, questo agire è ancora parte significativa del proprio tempo e delle proprie energie, non una mancia. Sono atti di cittadinanza e di solidarietà sotterranei, spesso invisibili di fronte alle difficoltà che segnano il paesaggio. Sono isolati, a volte sbeffeggiati e ridotti a testimonianza, ma ci impediscono di precipitare oltre. Ci sono ma appaiono deboli, visti da lontano o filtrati dai media. Chi conosce il Quartiere sa però quanto sono preziosi, nella quotidianità di chi le difficoltà le vive sulla pelle. E chi conosce il Quartiere sa che si dovrebbe potenziarli e connetterli.
Ecco il motivo di questo progetto, che – come tradizione – nasce dal Quartiere e al Quartiere si rivolge. Vuole sostenere tutte le collaborazioni, far riscoprire il Giambellino e i suoi abitanti, aumentare la nostra capacità di affrontare i nostri problemi, attirare risorse. Questo è il progetto del Laboratorio di Quartiere. È uno strumento perché chi vuol bene al Giambellino – e a chi ci vive - possa fare la sua parte. Noi ci siamo.
Milano, Giambellino, settembre 2010
Via Odazio 7 Milan
- Orari di apertura
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Monday:08:00 - 14:30Martedì:08:00 - 19:30Mercoledì:08:00 - 19:30Giovedì:08:00 - 23:00Venerdì:08:00 - 23:00Sabato:08:00 - 19:30
- Parcheggio
- L'azienda ha un parcheggio.
- Numero di telefono
- +393202651954
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- mercato
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