Rifugio Faggio dei Tre Comuni

Informazioni Generali

RIFUGIO FAGGIO DEI TE COMUNI

Il rifugio CAI (Classe C) Faggio dei tre comuni si trova al centro della foresta del monte penna, lungo “L’anello del Penna”. La struttura si compone di un unico immobile costruito su due piani. La località “Faggio dei tre comuni”, da cui prende il nome il rifugio, è posta esattamente sul crinale che divide l’Alta val Taro dalle valli che portano verso la Liguria. L’accesso alla zona per chi proviene da Milano e in generale dalle città poste in Val Padana, avviene tramite l’Autostrada della Cisa. Uscendo a Borgo val di Taro bisogna prendere la direzione Bedonia e successivamente Chiavari. 12 Km dopo Bedonia, in località Pontestrambo, si gira a destra in direzione Alpe-Monte Penna. Circa 9 Km dopo Alpe la strada fa un tornate sulla destra e sulla sinistra parte una strada sterrata, dopo circa 1 km si trova il rifugio di fronte al quale vi è un ampio piazzale. Per chi proviene dalla Liguria, Piemonte o Toscana invece si esce a Chiavari, si transita sul Passo del Bocco e si prende la direzione Bedonia fino a Pontestrambo. In realtà per chi proviene da Nord di Piacenza si può anche uscire a Piacenza Sud seguire per Ponte nell’Olio- Bettola, percorrere tutta la Val Nure fino al Passo dello Zovallo, seguire per il Passo del Tomarlo e svoltare verso sinistra seguendo l’indicazione Foresta Monte Penna. Si arriva al Passo del Chiodo, si prende sulla sinistra e dopo 3 Km sulla destra parte la sterrata per il rifugio. Par chi viene da Milano con questo percorso si risparmiano più di 50 Km e circa mezz’ora di tempo però ci sono molte curve nei circa 100 Km di strada normale. Il rifugio è un ideale punto di partenza e di arrivo per moltissimi percorsi di trekking, di qualsiasi durata e difficoltà. Il percorso più “classico” è il sentiero CAI 871 che si prende esattamente di fronte al rifugio e sale prima sul Monte Trevine (m. 1651) per poi scendere leggermente e risalire sul Monte Penna (m. 1741). Il percorso procede poi in discesa verso il Passo dell’Incisa. Dal Passo dell’Incisa partono altri sentieri verso il Parco Regionale dell’Aveto in territorio Ligure. Per tornare al rifugio invece si prende la strada sterrata sulla sinistra e si procede senza difficoltà per qualche Km. Si incontrano le sorgenti del fiume Taro e dopo una decina di minuti si prende il sentiero 871a che dopo circe 30 minuti finisce al rifugio. Dalla vetta del Trevine e del Penna, in giornate limpide, si gode di un panorama veramente eccezionale; la vista spazia dalla Alpi Apuane all’Isola d’Elba a Gorgona,alla Corsica, al Ponente Ligure oltre che al Monviso, Monte Rosa ed Alpi Lombrade. Oltre a questo percorso ve ne sono altri molto interessanti che si snodano all’interno della faggeta del Penna per arrivare, più in basso a boschi di castagni e querce. Ad nord-est del rifugio si trovano altri bellissimi luoghi panoramici come il Groppo (m. 1347) ed il Monte Orocco (m. 1365). Sul Groppo in particolare, appena sotto la vetta sono stati ritrovati dei resti romani risalenti alla battaglia fra Romani e Liguri avvenuta appunto sul Monte Orocco. Sul lato est del Groppo vi è anche una vasta caverna composta di due sale nella quale sono stati ritrovati reperti del Neolitico. La nostra intenzione è di sviluppare la zona dal punto di vista alpinistico sia Estivo che Invernale. Con la collaborazione del CAI e di qualche amico professionista vogliamo attrezzare una serie di pareti per consentire a chi arrampica di unire al trekking, alcune possibilità di arrampicata sportiva. Vogliamo iniziare con una piccola palestra su un sasso posto vicino al rifugio, che sarebbe ideale per bambini ma il progetto è quello di attrezzare anche una palestra più impegnativa per adulti ed alcune vie sul Trevine, Penna e Groppo. Per quanto riguarda l’Inverno davanti al rifugio passa una pista da fondo attualmente “gestita” da S. Stefano d’Aveto (dove si può praticare anche lo sci alpino) che supera i 20km di lunghezza e tutta la zona si presta a bellissimi percorsi con Ciaspole o Sci da Alpinismo. Sul Penna poi vi è un canalino già attrezzato per scalare una cascata di ghiaccio che potrebbe essere integrato e promosso.