Biblioteca dei ragazzi

Informazioni Generali

La Biblioteca si trova nel superbo palazzo (1610-1614) che Alessandro Gambalunga lasciò alla comunità insieme alla sua raccolta libraria e ad una lascito, che doveva assicurarne l'uso pubblico. La Biblioteca divenne la prima biblioteca italiana gestita dall'autorità civile aperta al pubblico.
La biblioteca di Alessandro Gambalunga, ricca di poco meno di duemila volumi, e notevole per “abbondanza e bellezza” delle legature, costituì il nucleo originario di un patrimonio che nel corso di quattro secoli potè accrescersi per successivi acquisti, doni e incameramento di fondi conventuali, che ne svilupparono l’impronta umanistica originaria.

Il patrimonio antico a stampa, di circa sessantamila volumi, si segnala per la ricchezza e varietà delle collezioni. Particolare menzione meritano anche, per copiosità e rarità, le fonti di storia locale e le raccolte di periodici letterari e scientifici (secc. XVII-XIX). Categoria speciale nell’ambito dei libri antichi è costituita dalle edizioni a stampa del XV secolo, gli incunaboli, che sono attualmente 382. Al suo interno, sono da menzionare almeno uno dei più bei libri illustrati del Quattrocento: il De claris mulieribus di G. F. Foresti (Ferrara, Lorenzo de’ Rossi, 1497), e uno dei più antichi prodotti dell’arte tipografica italiana: lo Speculum vitae humanae di Rodericus Sanchez de Arèvalo del 1468 (Subiaco, Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz).

Il fondo manoscritti (costituito da 1.350 codici), formatosi per successive stratificazioni, comprende codici provenienti da ogni parte d’Europa e redatti sia in tutte le scritture “latine” sia negli alfabeti greco, ebraico, arabo, armeno, etiopico e tamil. Quanto ai codici miniati, vi sono rappresentate le principali “scuole” italiane, come anche quella franco-fiamminga e quella austro-tedesca. Per citare quelli di maggiore interesse storico e artistico, si segnalano due manoscritti appartenuti ai Malatesti: la Regalis historia scritta da frate Leonardo e impreziosita da una miniatura a piena pagina di un artista bolognese della fine del Trecento, e il De civitate Dei di S. Agostino, copiato da Donnino di Borgo San Donnino, e splendidamente miniato da un pittore emiliano del principio del secolo XV. Di eccezionale interesse miniaturistico e iconografico è la Divina Commedia trascritta dal gentiluomo veneziano Giacomo Gradenigo.

La Gambalunghiana, da “libreria” seicentesca di un erudito riminese, è divenuta oggi una biblioteca pubblica di informazione multimediale, che intende soddisfare le esigenze di informazione e consultazione generale, operare come strumento di raccordo tra le esigenze della vita quotidiana, della società dell'informazione, della divulgazione.
Possiede oltre 280.000 volumi, di cui circa 60.000 antichi (382 incunaboli, 5.000 cinquecentine), 1350 codici, 6000 stampe, 2400 periodici (di cui 400 in corso), cd-rom, videocassette, DVD, circa 80.000 fotografie, 500.000 negativi su pellicola e alcune migliaia di lastre, e fa parte della biblioteca virtuale nazionale SBN (Servizio bibliotecario nazionale), sorta con lo scopo di consentire a tutti l’accesso e il prestito di documenti, indipendentemente dalla loro ubicazione.