Teatro Affratellamento

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via Giampaolo Orsini, 73
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Teatro Affratellamento Company Information

Informazioni Generali

Il Teatro L'Affratellamento è la denominazione forse più conosciuta, ma non per questo esattamente corretta, della Società Ricreativa L’Affratellamento di Ricorboli.
L’Associazione nasce come Società di Mutuo Soccorso il 1 luglio 1876 ed è ancora nell’attuale sede dal maggio 1888.
Nel 1898 fu inaugurata anche la sala teatrale.

La storia e l’identità dell’Affratellamento sono un patrimonio di valori per i soci e gli attuali dirigenti del Circolo. La sede sociale è ritornata ai soci, legittimi proprietari, nel 1944 dopo la Liberazione di Firenze ed ebbe una prima ristrutturazione all’inizio degli anni ‘50.
Il Circolo subì gravi danni dall’alluvione del 1966, essendo ubicato a poca distanza dall’Arno.
Dalla fine degli anni ‘60, riparati i danni più gravi, è stato luogo di formazione e ricerca teatrale a cui hanno collaborato varie personalità di grande rilievo del teatro nazionale ed estero.
Nel 1983, con il cambiamento della legislazione antinfortunistica, fu deciso di sospendere l’attività per mettere a norma e ristrutturare l’edificio.

Grazie ai contributi della Regione Toscana, Comune e Provincia di Firenze, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Arci e Unicoop Firenze, nonchè un ingente autofinanziamento, sono stati eseguiti i lavori necessari (1999-2008).

Il Circolo, e di conseguenza anche il teatro, sono stati riaperti in occasione del 40° anniversario dell’alluvione con la collaborazione del Comune e del Quartiere 3 di Firenze.
L’inaugurazione ufficiale è avvenuta il 24 giugno 2009.
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La prima rappresentazione “moderna” del futuro Quartiere della Colonna – Ricorboli è il disegno di Emilio Burci, conservato presso gli Uffi zi; si tratta di una veduta di Firenze dalla Villa di Rusciano.
La mancanza del campanile di Santa Croce, del Baccani (1847), nel profi lo della città e il Ponte S. Ferdinando o “ponte sospeso”, successivamente di San Niccolò o “di ferro” ancora integro (sarà distrutto dall’alluvione del ‘44), collocano il disegno intorno alla fi ne degli anni ’30 dell’ ‘800; con qualche incertezza si possono identifi care, oltre l’antico oratorio di Ricorboli, almeno tre edifi ci tra cui una casa colonica secentesca, situabile all’incirca dove sorgerà l’Affratellamento.

L’antropizzazione di quell’area trasforma in fertile campagna quello che risulta un “renajo” accanto a “Ricorbolj…llargho br 700 e llungho br 1550” nel disegno a penna, inchiostro e acquerello del 1503,
oggi a Windsor, di Leonardo da Vinci.

1503 circa; Leonardo da Vinci: Studi sul corso dell’Arno, a monte di Firenze: fra i Torrenti Mensola ed Affrico.
1503 circa; Leonardo da Vinci: Studi sul corso dell’Arno, a monte di Firenze: fra i Torrenti Mensola ed Affrico.

La storia del “luogo” come insediamento urbano inizia con la decisione di spostare a Firenze la capitale del regno d’Italia (settembre 1864); l’edificazione del nuovo quartiere fuori Porta S. Niccolò è una delle prime conseguenze, determinata dalla necessità di adeguamento di una città sostanzialmente immobile all’interno delle mura trecentesche, che sono anche i confini del Comune.

Il consiglio comunale delibera con sollecitudine, il 22 novembre 1864, un complesso ordine di provvedimenti
che riguardano:
– l’ampliamento della città, prevedendo un incremento di 30.000 abitanti;
– il miglioramento e l’adeguamento dello stato delle infrastrutture di pubblico interesse:
– le opere di sistemazione e difesa dell’Arno;
– la nuova cerchia di viali, sull’area delle mura abbattute;
– la realizzazione dei viali dei colli.

Con l’occasione vengono corretti i nuovi confi ni del Comune, sopprimendo o ridisegnando alcune Comunità limitrofe, assorbendone in tutto o in parte il loro territorio; tale assetto rimane inalterato fino al 1911, verrà poi ancora modifi cato nel 1926/29.
Per progettare e dirigere tali modifi cazioni, l’Amministrazione Comunale affi da l’incarico all’architetto Giuseppe Poggi che in tempi rapidi progetta:
– l’edificazione di nuovi quartieri per circa 50.000 nuovi residenti;
– la redazione di un nuovo regolamento edilizio;
– la costruzione dei nuovi lungarni e altre opere di difesa dal fiume;
– la realizzazione della nuova cerchia di viali sull’area delle vecchie mura.

La città borghese vuole essere ed è diversa dalla città medioevale e rinascimentale; intanto per un aspetto economico, legato al valore delle aree edificabili intorno ai nuovi viali ma, anche simbolicamente, come apertura al territorio in una prospettiva di espansione teoricamente illimitata.
Il Piano del Poggi verrà approvato per parti successive in modo tale che l’approvazione dell’ultima parte varrà anche come approvazione dell’intero Piano.

Per quanto concerne il Piano del nuovo quartiere della Colonna-Ricorboli, approvato il 23 marzo del 1865, gli elementi costitutivi sono:
– rettifica dei confini con Bagno a Ripoli, coincidenti con via Erbosa;
– l’innesto del nuovo viale dei Colli e una via denominata Argine (poi Lungarno Ferrucci) fi no a via Villamagna, dalla piazza antistante il ricostruito “ponte di ferro”;
– la maglia dei primi otto primi nuovi isolati, quale nucleo iniziale del futuro insediamento nella piana di Ripoli.

Il 1° aprile 1866 la Società Anonima Edificatrice inizia la costruzione di uno stabile di case popolari sull’allora via di Ripoli, poi via Gian Paolo Orsini, che sarà interamente abitato già il 1° maggio dell’anno successivo. Tra il ’67 e il ’69 iniziano anche le prime lottizzazioni, le prime di una lunga serie.

Un’ infrastruttura importante, come il nuovo viale dei Colli, e la costruzione di residenze popolari sui terreni più distanti dall’ultimo lembo edificato determinerà una valorizzazione delle aree intermedie, con forte premio per la rendita fondiaria oltretutto sollevata dai costi delle opere di urbanizzazione.
Poiché lo schema risulta conveniente, si avranno altre repliche: nel 1911, avendo impostato Viale Giannotti, si realizzano altre case popolari, quelle di via Erbosa, addirittura oltre il confine comunale, in territorio di Bagno a Ripoli; poi ancora le case popolari del Paradiso che precedono i villaggi del Bandino e San Marcellino; poi ancora con il villaggio di Sorgane e, più di recente con la saturazione, tramite la legge 167, dell’area intorno al viale Europa, compiendo la “colmata” della parte fiorentina della piana di Ripoli.

Il nuovo rione sorge quindi sugli ex renai, all’insegna della contiguità tra ceti popolari, piccola e media borghesia artigiana e mercantile, ceti altolocati; questa composizione si rifletterà sul corpo sociale dell’Affratellamento, non solo nel corso dei primi anni.

In calce ad una vetusta copia dello Statuto dell’Affratellamento, redatta dopo la Liberazione e approvata nella prima legittima assemblea al rientro in possesso della sede, un’anonima scritta a mano reca: “Da informazione avuta da vecchio socio risulterebbe che un primo nucleo costituì una società fra gli operai del rione nel giugno 1873 e solo tre anni dopo fu costituita la Soc. Nuovo (!) Affratellamento “.

L’Associazione si costituisce il 1° luglio 1876, dapprima come Società Corale, quasi immediatamente evolve in Società di Mutuo Soccorso.

Le classi subalterne, sconfitte da quell’esito risorgimentale entrano nella storia d’Italia come soggetti del progresso democratico; inizia un processo di crescita che s’intreccia con l’esigenza di difendere realtà sociali penalizzate dai primi governi, della destra storica, del nascente stato unitario.

La “conclusione conservatrice” del Risorgimento, come nota Ernesto Ragionieri, non aprì la partecipazione dei ceti popolari alla vita politica e istituzionale ma non poté, neppure, controllare compiutamente e chiudere allo sviluppo del processo di organizzazione sociale e politica delle classi subalterne, sviluppo che scaturiva anche dal Risorgimento stesso.

Siamo agli inizi della consapevolezza del rapporto tra cause economiche ed effetti politico-sociali che porta, anche, allo viluppo di una rete di Associazioni popolari. La Fratellanza Artigiana sorgerà a Firenze già nel 1860 per iniziativa del “partito d’azione”, per impulso di Mazzini e l’opera infaticabile di Beppe Dolfi; l’atto fu importante di per sé e per le numerose filiazioni cui dette luogo.

La Fratellanza Artigiana sorgerà a Firenze già nel 1860 per iniziativa del “partito d’ azione”, per impulso di Mazzini e l’opera infaticabile di Beppe Dolfi ; l’atto fu importante di per sé e per le numerose filiazioni cui dette luogo. Siamo all’inizio di un processo lento e difficoltoso che durerà quasi un trentennio: la maturazione dei ceti lavoratori e intellettuali in classe generale porterà alla formazione di propri istituti : la Lega delle Cooperative, le Camere del Lavoro e il Partito.

Siamo all’inizio di un processo lento e difficoltoso che durerà quasi un trentennio: la maturazione dei ceti lavoratori e intellettuali in classe generale porterà alla formazione di propri istituti : la Lega delle Cooperative, le Camere del Lavoro e il Partito.

http://www.affratellamento.it/storia

via Giampaolo Orsini, 73 Florence

Orari di apertura
Monday:
09:00 - 23:30
Martedì:
09:00 - 23:30
Mercoledì:
09:00 - 23:30
Giovedì:
09:00 - 23:30
Venerdì:
09:00 - 23:30
Sabato:
09:00 - 23:30
Domenica:
09:00 - 23:30
Numero di telefono
+390556814309
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teatro

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